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L’angelo si nasconde nei dettagli

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May 26, 2014 by Mosè Viero

In Italia non ci sono più una sinistra e una sinistra radicale: c’è una nuova Democrazia Cristiana, e poi c’è la sinistra.
Barbara Spinelli

Escludendo il mal di testa dovuto al fatto di aver dormito circa centoquindici minuti (dovrebbe esserci un giorno di vacanza obbligatorio dopo delle elezioni che finiscono alle 23), questa mattina mi sono svegliato decisamente di buon umore. Non perché mi sia trasformato in un renziano: finché il PD resta consociativo e “garantista” nel senso che questa parola ha acquisito negli ultimi anni in Italia (e solo in Italia), potete star certi che il mio voto non lo avrà mai. Chi ragiona sulla base del sistema binario, come per esempio l’attivista medio dei Cinque Stelle, si starà a questo punto chiedendo: cos’hai allora da festeggiare? Diverse cose, che ora spiegherò come solo io so fare.

Anzitutto, sono entusiasta per il risultato della lista Tsipras. Non avrei scommesso un centesimo sul superamento dello sbarramento al 4%, invece ce l’abbiamo fatta. Tenendo presente che la copertura mediatica della lista è stata praticamente inesistente, si tratta di un risultato strepitoso, soprattutto se messo a confronto con il disastro di Rivoluzione Civile, il partito che votai alle elezioni politiche. Certo, Ingroia aveva lo stesso carisma dell’anta destra del mio armadio, ma Tsipras è ancora adesso praticamente sconosciuto alla quasi totalità dell’elettorato. Sono fiero di aver contribuito, nel mio piccolo, a mandare in Europa tre europarlamentari, tra cui il grande giornalista di Repubblica Curzio Maltese, che ammiro anzichenò per la coraggiosa disponibilità che ha dimostrato nel mettersi in gioco in direzione ostinata e contraria rispetto al suo stesso giornale.

In secondo luogo, sono molto felice del fatto che i fascisti di Fratelli d’Italia non abbiano superato lo sbarramento. A chi in questo momento sta piangendo alti lai, vorrei solo ricordare che in Francia il partito analogo a quello della Meloni e di La Russa è il primo partito in assoluto. Io stesso, che invidio la Francia un giorno sì e l’altro pure, adesso sono molto felice di essere per puro caso nato in Italia.

In terzo luogo, sono soddisfatto della bassa percentuale ottenuta da Forza Italia. Non dobbiamo dimenticare che Berlusconi, pur azzoppato dall’esecuzione della sentenza di condanna per frode fiscale, rimane uno dei personaggi più potenti d’Italia dal punto di vista economico, di relazione e di ricatto, oltre che l’incarnazione principale di quella attrazione dell’italiano medio verso la pre-modernità feudale. Molti suoi elettori l’hanno piantato in asso. Fossimo in un paese normale non avrebbe più sostenitori da anni, ma siamo in Italia e tocca accontentarci.

In quarto luogo, sono a un passo dall’estasi per via della sonora sconfitta ottenuta dal Movimento Cinque Stelle. So che dentro la tutt’ora assurda percentuale ottenuta da questa accolita di invasati incompetenti c’è una parte importante di elettori che si sente di sinistra. Ma questo non rende il M5S più accettabile ai miei occhi: rende, piuttosto, sempre più preoccupante la superficialità con cui *anche noi di sinistra* guardiamo al mondo che ci circonda. Ci concentriamo sui singoli temi perdendo di vista il quadro d’insieme, proprio come fanno i veri fanatici. Andiamo in brodo di giuggiole perché i grillini si oppongono al TAV e nel frattempo non ci accorgiamo nemmeno che il loro capo dice di voler processare in piazza i giornalisti, una enormità che neanche Berlusconi ha mai avuto il coraggio di affermare. Ci esaltiamo perché restituiscono qualche milionata di finanziamento pubblico e nel frattempo ci passa sotto il naso il fatto che dividono il mondo in buoni e cattivi, “o con noi o contro di noi”, come e peggio di ogni movimento violento e autoritario. Ci entusiasmiamo perché fanno opposizione “senza se e senza ma”, e contemporaneamente ci mettiamo fianco a fianco a gente che caccerebbe tutti gli immigrati, che inneggia alla secessione del Veneto, che cita a sproposito Primo Levi e Hitler trattando la Storia come la tratterebbe un ripetente decerebrato. Il M5S avrà anche spinto Renzi a migliorare se stesso, come sostengono Scanzi e Travaglio, ma se vogliamo davvero diventare un paese civile questo movimento *deve sparire*, perché è semplicemente incompatibile con la democrazia e con l’idea stessa di progresso. Cari amici di sinistra che l’avete votato o che lo voterete perché incantati dalle luccicanti perline “progressiste” incastonate nella fetida collana fascista: dovete solo sperare che un giorno mi dimentichi di quel che avete fatto.

In quinto luogo, non sono così preoccupato per il trionfo di Renzi. Magari qualcuno se l’è dimenticato, ma negli ultimi anni i “trionfi” erano più o meno sempre di Berlusconi: per quanto i due si assomiglino, almeno quello che abbiamo adesso è incensurato. Come dice giustamente Barbara Spinelli, il PD è la nuova Democrazia Cristiana: un calderone dove c’è dentro di tutto, da fetidi fiancheggiatori della mafia come Fiandaca a facce pulite e brillanti come Civati. Magari non c’è da essere proprio felicissimi se rinasce la DC, ma il fatto che rinasca dalle ceneri dello schieramento progressista è vieppiù singolare, se pensiamo alla storia e alla società del nostro Paese. Saremmo forse stati più contenti se a diventare la nuova DC fosse stata Forza Italia? Magari quelli che sono per il “tanto peggio, tanto meglio” lo sarebbero stati. Io preferisco mille volte che la nuova DC sia il PD: perché, con tutti i suoi limiti, è un partito quasi normale. È un partito dove sul simbolo non c’è scritto il nome di nessuno, che non è stato fondato in collaborazione con la mafia, che permette a un suo giovane membro di ‘scalarlo’ solo grazie al suo talento.

Se tu, o lettore, credi che tra Renzi e Berlusconi non ci sia *davvero* nessuna differenza, sappi che stai cadendo vittima della semplificazione: un peccato mortale per tutti gli esseri umani, ma soprattutto per chi si dichiara di sinistra. Se hai davvero a cuore l’avanzamento della società, devi farti carico della sua complessità, e devi *sempre* saper distinguere tra un danno maggiore e un danno minore. Un famoso detto recita che “il diavolo si nasconde nei dettagli”: ogni tanto a nascondersi nei dettagli è anche l’angelo.


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